Riproduciamo qui di seguito l'intervista al Presidente della Provincia di Benevento Claudio Ricci apparsa, a cura di Gino Pescitelli, sul settimanale Messaggio d'oggi del 26 febbraio 2015, Anno LV, n. 7, con il titolo: “Provincia, gestione associata con Caserta. Ricci: «Mi ribellerò»”
-Deluso dopo l’ultimo incontro in Regione sul futuro delle Province?
Non è questione di essere deluso. Avrei, infatti, voluto che, dopo questi ripetuti incontri in Regione Campania, le idee fossero più chiare per tutti; invece registro che, per alcune problematiche, siamo ancora all'anno zero. Non è infatti ancora stato definito il quadro delle competenze della Provincia: da una parte c'è la legge 56/2014 o legge Del Rio che delinea le competenze cosiddette fondamentali e cioé: ambiente, pianificazione del territorio, viabilità ed edilizia scolastica; poi ci sono le funzioni cosiddette non fondamentali che le Regioni avrebbero dovuto e potuto affidare alle Provincie: ora, proprio queste sono rimaste ancora in sospeso e ciò rende il nostrio lavoro molto problematico. Io infatti quotidianamente mi trovo nella brutta situazione di dover operare scelte fondamentali per la nostra Provincia che riguardano, per esempio, la agricoltura e la cultura senza certezze nè normative, né tantomeno finanziarie. Io però non mi spavento e vado avanti, assumendomi delle responsabilità, a volte in modo anche temerario, nell'esclusivo interesse dei cittadini sanniti.
- D'altra parte, ci sono servizi importanti sul territorio che non possono essere lasciati cadere nonostante un quadro così confuso.
Infatti, avrei mai potuto rendere problematica la vita del Museo del Sannio, della Biblioteca provinciale o del Museo Arcos, tanto per fare esempi sul versante culturale; oppure avrei dovuto mettere in discussione i contributi agli agricoltori previsti dall'Uma (Utenti Motori agricoli)? Se così avessi fatto, avrei arrecato al Sannio e ai miei concittadini danni insopportabili: insomma, sono costretto a farmi guidare solo dal buon senso e da una dose che posso definire di sana incoscienza. Sapevamo già e siamo ancora più consapevoli del fatto che certamente non è questo il momento dei pavidi e o degli indolenti per i ruoli istituzionali.
- In pratica come proseguirà il confronto con la Regione?
Si è deciso per il momento di interrompere gli incontri plenari e di passare a quelli bilaterali. La Regione, cioé, ascolterà singolarmente i Presidente delle cinque Province campane: dunque, aspetto il mio turno di convocazione. In quella sede ribadirò al Presidente Caldoro ed all'assessore Sommese che non sono spaventato dalla eventualità che la Regione ci affidi le funzioni definite non fondamentali, che esulano dalla legge Del Rio; però ribadirò che, rispetto a questo, devono esserci le risorse finanziarie idonee. I Presidenti di Provincia non sono maghi: senza risorse non si va da nessuna parte. E su questo punto sarò irremovibile. Sono anche pronto ad impugnare nelle sedi opportune eventuali provvedimenti regionali che non dovessero prevedere la copertura finanziaria per le funzioni che ci vengono affidate.
- Si è detto di una gestione unitaria tra Caserta e Benevento per le funzioni non fondamentali.
Per il momento queste sono solo ipotesi, come ve ne sono altre: ma quella cui lei fa riferimento non mi piace affatto. Ho già preannunciato che la rifiuterò e mi ribellerò per quanto è di mia competenza. Non credo che l'abbinamento per qualunque tipo di attività con la Provincia di Caserta sia per il Sannio una opportunità. Troppe cose ci differenziano e, se proprio bisogna guardare a sinergie istituzionali, meglio guardare all'Irpinia con la quale abbiamo sicuramente più affinità e consuetudini anche istituzionali. Oltre al fatto che il territorio è pressocchè simile. Però ripeto: al momento non c'è niente più di chiacchiere.
- Non è che questa situazione nasconde “giochi” soprattutto politici sulla testa dei dipendenti?
Vedremo nei prossimi giorni quali saranno le decisioni. Caserta o non Caserta io ho il dovere di difendere in tutte le sedi e con tutte le mie forze i dipendenti e non lascerò nulla di intentato perché le loro professionalità siano salvaguardate. Soprattutto vigilerò affinché i posti di lavoro non diventino un torneo mediaevale o una giostra interminabile. Per lavorare bene c'è bisogno soprattutto di tranquillità e serenità: io quotidianamente mi rendo conto che i dipendenti della Provincia di Benevento fanno grandi sforzi per lavorare in un clima di così debilitante incertezza. A loro va il mio ringraziamento, anche a nome di tutti i cittadini sanniti, per quello che comunque riescono a dare in condizioni delicate. Io sono con loro e non sono tipo da arrendermi facilmente.
- Sarà più difficile, in questo contesto, definire il nuovo Statuto?
Ho dichiarato già in altre occasioni che il quadro normativo confuso ed incerto nel quale ci stiamo muovendo rende la nostra azione quotidiana precaria. Sicuramente per un atto di lungo ed ampio respiro, come lo Statuto, la situazione è ancora più compromessa. Tuttavia, abbiamo deciso di procedere lo stesso e nei prossimi giorni la bozza elaborata di Statuto, già al vaglio di tutti i Consiglieri, sarà approvata. Subito dopo apriremo il confronto con i Sindaci ai quali chiederemo consigli e proposte perché non ho mai creduto che un atto come lo Statuto possa essere il parto di pochi. Allargheremo la platea dei protagonisti per avere un atto che sia il più possibile condiviso e, nelle stesso tempo, un autentico strumento di garanzia per tutti.
- E' oramai da quasi cinque mesi Presidente: può dare un primo giudizio sul lavoro svolto e sui problemi ereditati?
Non voglio parlare dei problemi ereditati perché credo che non interessi ad alcuno e perché è più utile guardare avanti. Il torcicollo serve solo ad alimentare polemiche cretine di cui sicuramente nessuno ha bisogno, meno che mai io, con le questioni concrete e di attualità che invece sono sul tappeto.
- Quali sono i risultati che ritiene di aver raggiunto: può tracciare un primo bilancio?
Posso dire che ho lavorato alecramente insieme con i tutti i Consigilieri e con i dipendenti per interpretare correttamete il ruolo della nuova Provincia. Non dobbiamo dimenticare che ci stiamo muovendo in un ente completamente diverso da quello cui eravamo abituati. Già lo sforzo di comprendere correttamente le novità ed adeguarsi è veramente forte e poteva anche capitarmi di non riuscirci. Ritengo invece, forse anche con una punta di presunzione, che stiamo lavorando bene. Abbiamo affrontato con intelligenza una situazione finanziaria grave; fronteggiato alcune criticità con tempestività e, nello stesso tempo, programmato cose molto importanti per l'ambiente, la sicurezza delle strade e l'edilizia scolastica. Proprio su quest'ultimo punto voglio dire che nelle prossime settimane avvieremo un programma per la sicurezza degli Istituti perché per me l'istruzione pubblica è assolutamente primaria. Sull'ambiente abbiamo accelerato la bonifica di situazioni critiche su tutto il territorio povinciale. Già qualcosa abbiamo fatto progetti anche per la sicurezza fluviale. Sulla cultura e sul turismo impegnerò comunque risorse e non starò ad aspettare i comodi regionali e le decisioni .
- Non teme le conseguenze per lo sforamento del Patto di Stabilità?
Lo sforamanto del Patto di Stabilità del 2014 riguarda tutte le Province. Nella nostra lo sforamento è stato dovuto al fatto che la Regione non ci ha rimesso le somme dovute: questo tanto per essere chiari. Poi, sottolineato che io sono Presidente solo dalla seconda decade di ottobre 2014, dico che confido sugli emendamenti che l'Upi ha proposto al Governo e che il Governo sembra intenzionato a portare avanti nel Decreto che riguarda l'Imu agricola. Aspettiamo fiduciosi una soluzione: se il Governo ci ridurrà le sanzioni protremo fare un Bilancio serio ed in quel caso i cittadini del Sannio vedranno che la Provincia non si sottrarrà alle questioni importanti che riguardano tutti. Non ho intenzione di essere un Presidente notaio o un semplice osservatore: chi mi conosce sa che non si spavento di fronte alle difficoltà e che non sfuggo sulle questioni che mi sono sottoposte.
- Quali sono le prospettive del suo lavoro in Provincia?
Sono in contatto quotidiano con i Sindaci e la mia soddisfazione è quella di poter affermare di aver stabilito un rapporto con tutti loro senza distinzioni di appartenenze politiche o di sciocche divisioni. Io sono sicuro che la Provincia di Benevento possa svolgere ancora un ruolo importante per lo sviluppo del Sannio e sono quotidianamente impegnato su questa linea. Non mi faccio distrarre né da chiacchiere inutili, né da polemiche strumentali: i cittadini hanno bisogno d'altro che sciocchi, inutili, autoreferenziali protagonismi.